domenica 23 gennaio 2011

gioventu' bruciata

Duello rusticano nella Palermo bene
sette coltellate, studente in manette

Universitario ferito durante una lite dal fidanzato della sua ex. "Voleva uccidermi". L'aggressione bloccata dall'intervento della polizia, in pieno centro. Amici increduli

di ROMINA MARCECA

La lite per una ragazza contesa finisce con sette coltellate e l'arresto di un giovane della Palermo bene. Le porte del carcere si sono aperte per Riccardo Cracolici, figlio di un avvocato civilista e studente di un istituto privato. Il ragazzo, che ha 19 anni, è accusato di tentato omicidio. Ha inferto le coltellate all'ex ragazzo della giovane che frequenta da qualche giorno, studentessa del liceo classico Garibaldi. Un fendente è arrivato vicino al cuore di Stefano Barbera, 20 anni, universitario al primo anno di Economia aziendale, per fortuna senza gravi conseguenze.

L'aggressione è avvenuta in via Pignatelli Aragona. Una volante della polizia è intervenuta riuscendo a disarmare il giovane e a soccorrere la vittima. La vicenda ha avuto inizio un paio di settimane fa, quando Stefano scopre che la sua ragazza, con la quale aveva una relazione da due anni, si era avvicinata a Riccardo Cracolici. La storia tra i due subisce il colpo e i ragazzi si lasciano. Per due volte Stefano cerca Riccardo Cracolici chiedendo spiegazioni. La prima volta la discussione degenera con qualche parola di troppo e qualche spintone. Mercoledì sera, altri spintoni e altri pugni e poi l'epilogo a coltellate.

"Riccardo è un ragazzo tranquillissimo. Siamo sotto choc. Non ci aspettavamo da lui un comportamento del genere", dice una studentessa del Garibaldi che Riccardo frequentava fino all'anno scorso. È stato Cracolici a riferire alla polizia che da giorni era minacciato da Stefano Barbera per avere intrapreso una storia con la sua ragazza. Ieri, i genitori del giovane arrestato non hanno voluto commentare quanto accaduto. Per oggi è fissata l'udienza di convalida dell'arresto.

Parla, invece, Stefano Barbera: "Voleva uccidermi. Dopo la discussione in strada è salito a casa a prendere quel coltello a serramanico con l'intenzione di ammazzarmi. E me lo ripeteva mentre mi accoltellava. Me lo aveva detto anche qualche giorno fa, facendo riferimento anche alla mia famiglia". Stefano Barbera è ancora sotto choc mentre ricostruisce quello che è accaduto negli ultimi giorni. Zoppica, ha ferite all'inguine, alla schiena e al petto.

"La storia con la mia ex ragazza è finita giorno 12 per quell'avvicinamento a Riccardo, che conoscevo perché abbiamo amici comuni - racconta - Anch'io sono un ex studente del Garibaldi. Ho subito chiuso la storia con la mia ragazza e ho chiesto però un incontro con lui. Ho sentito l'esigenza di chiarire la questione. Dopo il primo scontro, mercoledì sera, sono andato sotto casa sua per parlare. Appena mi ha visto arrivare è andato su tutte le furie e mi ha aggredito a mani nude. Ci ha diviso un extracomunitario di passaggio. Tutto sembrava essere finito lì - continua il giovane - Invece lui ha spostato la macchina ed è salito a casa. Mi ero avvicinato alla mia auto e mi ero acceso una sigaretta quando l'ho visto venirmi incontro. Sentivo che mi squarciava il giubbotto, ma non capivo che erano coltellate. Poi ho sentito venire meno le forze. Gli ho bloccato le braccia. È arrivata la volante e lui mi ha detto di stare fermo e zitto. Mi ha dato un'ultima coltellata alla schiena. I poliziotti l'hanno visto e gli hanno puntato la pistola per bloccarlo. Sto soffrendo molto. Deve pagare per quello che mi ha fatto. Credo nella giustizia e sono certo che farà il suo corso".

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