domenica 22 maggio 2011

IL CASO DELLA BAMBINA DI TERAMO....ADESSO LA PAROLA ALLA GIUSTIZIA




La piccola Elena è stata dichiarata morta



Teramo: donati il cuore, il fegato e i reni






12:02 - E' morta la bambina di 22 mesi lasciata in auto dal padre a Teramo, ricoverata da mercoledì all'ospedale materno-infantile Salesi di Ancona. La situazione clinica è peggiorata nel giro di poche ore. La morte cerebrale della piccola è stata dichiarata alle 17. Subito dopo è scattato il periodo di osservazione di sei ore che alle 23 ha accertato il decesso. I genitori hanno concesso l'espianto degli organi.

Il 18 maggio Elena era stata lasciata 5 ore in auto dal padre, a Teramo, che era andato a lavorare convinto di aver già accompagnato la piccola alla scuola materna. Elena non ha mai superato lo stato di coma, nonostante un intervento chirurgico per la riduzione di un vasto edema cerebrale cui è stata sottoposta nelle ultime ore. I genitori concedono l'espianto degli organi "Il quadro clinico - afferma l'ultimo bollettino medico del Salesi, letto ai giornalisti presso la Direzione di presidio - si è aggravato alle 13 di oggi". Elena è stata sottoposta ad un elettroencefalogramma, che è risultato piatto. E' stata fatta un'angiotac "per la valutazione della flussimetria cerebrale, risultata negativa. Dalle 17 è stata dichiarata la morte cerebrale" ed è scattato il periodo di osservazione di sei ore, condotto da un collegio composto da "un medico legale, un medico neurologo e un medico anestesista rianimatore". Alle 23, la dichiarazione di morte. I genitori della bimba hanno dato il loro consenso al prelievo di organi. I medici: "Esperienza durissima, dono prezioso dai genitori" "Da questa morte nasce la vita, e i genitori hanno dato prova di generosità sconfinata, un gesto prezioso" ha detto la dottoressa Francesca De Pace, che cura il coordinamento dell'attività di trapianto. Accanto a lei il dottor Leonardo Incicchitti, della Direzione medica di presidio del Salesi e il dottor Fabio Santelli, responsabile facente funzione dalla Rianimazione. I tre sanitari sono apparsi molto provati dal dramma della bimba e dei suoi genitori: "In 23 anni di trapiantologia - ha commentato la De Pace - non ho mai visto una bambina così piccola, è stata molto dura anche per noi". Donati cuore, fegato e reni Il cuore della piccola Elena ha salvato un bambino in attesa dell'organo nel Centro Trapianti di Bergamo, il fegato sarà impiantato su un bimbo a Torino, i due reni, destinati a Roma, verranno trapiantati su due piccoli pazienti dell'Ospedale Bambin Gesù. A Torino il trapianto di fegato Ha nove mesi e, per i medici che lo hanno in cura per una gravissima patologia, aveva ormai solo poche ore di vita il bambino al quale, a Torino, sarà trapiantato il fegato di Elena. Lo sta eseguendo l'equipe guidata dal professor Mauro Salizzoni che nella notte ha lanciato la richiesta di organi per il bambino a causa delle gravissime condizioni per una patologia della quale non sono stati resi noti particolari. Avuta la disponibilitàda Ancona, intorno all'una, l'equipe è partita da Torino per raggiungere il capoluogo marchigiano dove è stato eseguito il prelievo dell'organo, poi portato nel capoluogo piemontese.


http://www.repubblica.it/cronaca/2011/05/22/news/donazione_organi-16593782/?ref=HREC1-1




ADESSO IL PADRE DI QUESTA BAMBINA DOVRA' RENDERE CONTO ALLA GIUSTIZIA DI QUESTA ORRENDA DISGRAZIA DA LUI CAUSATA

1 commento:

  1. Io mi auguro che la giustizia possa trovare un pò di umanità nel giudicare questo povero padre che sta pagando, credo più di chiunque altro, la disgrazia che gli è capitata. Si, perchè alla fine è di questo che si tratta, solo che nella maggior parte dei casi una distrazione come la sua si risolve in una pentola bruciata o con un pavimento da asciugare e non con una figlia morta e una accusa di omicidio che gli pende davanti. Io credo che quell'uomo, come tanti altri genitori, sarebbe stato pronto a dare la vita per sua figlia. Eppure ora viene additato come il suo carnefice. Pensateci, oggi è capitato a lui, ma domani potrebbe capitare a chiunque tra noi, magari proprio ad una di quelle persone che ora lo disprezza e gli urla contro. Personalmente, ringrazio Dio ogni giorno per non avermi mai messo in una situazione analoga.

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