giovedì 24 novembre 2011

I vertici di finmeccanica ed in primis l'ad guarguaglini DEVONO DIMETTERSI IMMEDIATAMENTE

APPALTI ENAV Palazzo Chigi, pressing su Guarguaglini



Di Pietro: "Fecero offerte anche a noi"Ieri l'invito del premier Mario Monti per una "rapida e responsabile soluzione", oggi il faccia a faccia tra il sottosegretario Catricalà e il presidente di Finmeccanica. Idv incalza l'esecutivo sull'azzeramento dei vertici delle società coinvolte e sul "conflitto d'interesse" di Catricalà. L'avvocato di Pugliesi: "Amicizia alla base degli incontri col tesoriere Udc"


Antonio Catricalà, sottosegretario alla presidenza del Consiglio


E le tangenti diventano "zucchine" così Finmeccanica pagava i politici ROMA - Il presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini ha oggi incontrato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà. Secondo quanto si è appreso, l'incontro si è svolto nelle prime ore del mattino. Ieri il presidente del Consiglio, Mario Monti, aveva diffuso una nota 1 nella quale diceva di aspettarsi "una rapida e responsabile soluzione" dei problemi, chiedendo alla società di predisporre "le iniziative necessarie".






Parole in cui la maggioranza dei commentatori ha letto un invito a Finmeccanica a dare al più presto il benservito al presidente del gruppo, asset del comparto Difesa controllato dal ministero del Tesoro, coinvolto nello scandalo a base a di tangenti e corruzione in merito agli appalti Enav. Guarguaglini figura tra gli indagati assieme alla moglie Marina Grossi, amministratore delegato di Selex Sistemi Integrati, sussidiaria di Finmeccanica. Un cda di Finmeccanica è previsto nei prossimi giorni.






Intanto l'inchiesta della Procura di Roma si allarga anche a lavori eseguiti in altri aeroporti, oltre a quelli di Palermo e Napoli. Gli uomini del Ros e della Guardia di Finanza, su delega dei pm Rodolfo Sabelli, Giovanni Bombardieri e Paolo Ielo, sono al lavoro per ricostruire la vicenda degli appalti Enav nel suo complesso, sia per quanto riguarda le società già coinvolte sia altre affidatarie di lavori negli


aeroporti di Venezia, Orio al Serio e Genova.






Un'inchiesta che investe anche la politica. Nonostante gli attestati di stima e fiducia di Pier Ferdinando Casini 2, si fa particolarmente difficile la posizione di Giuseppe Naro, tesoriere dell'Udc. Secondo quanto documentato da un'agenda appartenuta a Guido Pugliesi, ex amministratore delegato di Enav, sarebbero stati ben 14 gli incontri tra il manager e il tesoriere 3, tra il gennaio e il novembre del 2010. L'agenda fu sequestrata dai carabinieri del Ros il 26 novembre di un anno fa, giorno in cui Pugliesi fu indagato e la sua abitazione fu perquisita.






Sugli incontri tra Pugliesi e Naro interviene la difesa dell'ex ad di Enav. Per dire che gli incontri di Pugliesi con esponenti politici "sono stati tutti di natura prettamente istituzionale, tranne quelli con l'On.le Giuseppe Naro la cui continuità è dovuta ad un rapporto di amicizia sincero e pluriennale da sempre coltivato con incontri personali", come si legge in una nota dell'avvocato Francesco Scacchi.






Il 31 ottobre scorso Naro è stato ascoltato dal pm Paolo Ielo in merito all'incontro con l'imprenditore Tommaso Di Lernia, uno dei grandi accusatori nell'inchiesta, che agli inquirenti ha dichiarato di aver versato al tesoriere 200mila euro. Nel racconto fatto al magistrato, Naro nega di aver mai ricevuto denaro per l'Udc da Di lernia. "Lui si propose dicendo che avrebbe voluto finanziare il partito in vista delle prossime elezioni, facendo registrare tutto. Mi era stato presentato da Guido Pugliesi, però non diede seguito a quelle sue intenzioni".






Secondo la Procura, la dazione sarebbe avvenuta la mattina del 2 febbraio 2010. Naro, in quella occasione, ha ammesso di aver incontrato Di Lernia nel suo ufficio assieme a Pugliesi, allora ad di Enav con il quale aveva già fissato un appuntamento, ma di non aver ricevuto i 200mila euro. Il verbale di interrogatorio è stato messo a disposizione delle difese di Pugliesi (ai domiciliari), oltre che degli altri finiti in carcere, Manlio Fiore (direttore tecnico di Selex) e il commercialista Marco Iannilli, e che, dopo gli interrogatori di garanzia davanti al gip, potrebbero ricorrere al tribunale del riesame.






Intanto, l'Italia dei Valori si ribella all'idea del "tutti i partiti erano coinvolti" e il leader Antonio Di Pietro si spinge oltre rivelando su facebook: "Anche noi siamo stati contattati per avere qualche tozzo di pane, ma abbiamo detto no, perché rifiutiamo di partecipare alle lottizzazioni e condanniamo questo sistema corrotto. Noi siamo diversi e lo rivendichiamo".






E sempre l'Italia dei Valori prosegue a sua volta il pressing su Mario Monti, adombrando nello stesso tempo il sospetto di una complicità tra stampa ed esecutivo. Ieri il partito di Antonio Di Pietro ha presentato un'interrogazione parlamentare alla Camera sollecitando l'intervento del governo sulla vicenda Enav-Finmeccanica. "Si parla tanto di bavaglio alla stampa e di poteri forti - scrive Di Pietro sul suo blog - , ma quando il connubio tra questi due elementi si materializza si rimane increduli, perplessi, anzi indignati per la forza di chi lo attiva".






"Ieri noi dell'Italia dei Valori abbiamo fatto due denunce importanti in una conferenza, puntualmente ignorate dalla grande stampa che, guarda caso, ha censurato proprio le due notizie principe che avrebbero preteso una risposta immediata dal nuovo Governo - prosegue il leader Idv -. La prima riguardava la richiesta di revoca degli incarichi dei vertici delle imprese italiane coinvolte nelle indagini condotte dalla magistratura. La seconda faceva riferimento al conflitto d'interesse che fa capo al neosottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, il quale fa parte di un organismo di controllo, qual è il Consiglio di Stato, e con il nuovo ruolo dovrà svolgere un'attività che verrà sottoposta proprio alla verifica di quello stesso organismo a cui appartiene. Insomma, il controllato dovrà fare anche il controllore di se stesso".






"Ci aspettiamo - conclude Di Pietro - che il Presidente Monti risponda alle nostre interrogazioni, così renderà chiara la sua indipendenza dai poteri forti e sottolineerà la reale volontà di scrivere una grande pagina per l'Italia".

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